Valter Proia, Presidente Avis Comunale Norcia
Il quarto Natale dopo il terremoto siamo tornati in ciò che resta della nostra Cattedrale, dedicata a S.Maria Argentea, per partecipare alla santa messa e, come fecero i pastori, a visitare il Bambinello.
Come ci successe quando dopo più di un anno potemmo rientrare fugacemente nelle nostre case per prendere vestiti o farmaci, appena abbiamo rimesso piede dentro la chiesa siamo stati quasi soffocati da diverse sensazioni: la prima è la curiosità di vedere ciò che è restato; la seconda è un sapore di cenere in bocca nel vedere ciò che è restato: pezzi di colonna, brandelli di statue, pezzi di mosaici o di dipinti dove un santo benedicente o un bambino sorridente sembra condividere la tua situazione, o crocifissi che sembrano capire bene il dolore dei chiodi che ti tengono appeso alla tua croce.
Ogni sasso, ogni angolo ti ricorda le mille e mille volte che sei entrato in quel luogo per celebrazioni festose, come battesimi, comunioni o matrimoni, e per quelli che ti hanno segnato per la vita come il funerale di tuo padre o di amici carissimi.
Mai ci era capitato di “naufragare in questo mare” avendo per tetto un cielo azzurro su cui a stento fa la sua apparizione un sole che non riesce a scaldare il gelo che hai nel cuore, mentre come tetra colonna sonora si ascoltano le grida stridule di piccioni e corvi che abitano abusivamente il campanile muto da quattro anni. Ti scorrono addosso senza entrare nell’anima le parole di speranza del celebrante e l’unico sussulto te lo provoca vedere il Bambinello depositato con riuscito intento scenografico, su un po’ di paglia sistemata su due fredde pietre che appartennero all’altare.
Il sorriso di quel Bambino con le braccia aperte per ricevere e donare un abbraccio ti fanno capire che non bisogna perdere la nostra umanità ma rimanere chiesa, comunità, gruppo unito indipendentemente dallo stato degli edifici, delle case, dei monumenti.
Siamo noi che ci scambiamo sinceramente il Buon Natale, il monumento più prezioso da preservare e custodire.